Rivista Trauma e Riparazione

Il corso è disponibile dal 21 ottobre 2024 al 20 ottobre 2025 - rilascia 21 crediti ECM

Questo corso FAD fa riferimento ai due numeri della Rivista Wise Baby dell’anno 2023 e prende il nome dal titolo del primo numero: “Trauma e Riparazione”.

Nel primo numero del 2023, intitolato appunto “Trauma e Riparazione”, sono contenuti alcuni articoli che fanno riferimento al trauma, soprattutto a quello collettivo e comunque grave.
I primi due articoli presentano due diverse riflessioni sulla pandemia da Covid 19 che ha scosso il mondo intero durante l’ultimo triennio. Daniel Kupermann scrive su “La catastrofe e le sue vicissitudini. Diniego ed effetti rivitalizzanti dell’aria buona”, riflettendo sui potenti meccanismi di diniego messi in atto dalla politica nel suo Paese, il Brasile, in occasione della pandemia con un riferimento finale al lavoro di Ferenczi “Effetto vivificante e curativo dell’“aria fresca” e dell’“aria buona”, del 1918. Da un altro vertice di osservazione, Judit Szekacs-Weisz, con il suo “Cronache dal Covid: fare psicoanalisi al tempo della pandemia. Realtà esterna e realtà psichica al tempo del lockdown” riflette sui profondi mutamenti che hanno investito il setting analitico a causa del distanziamento sociale: che cosa significa incontrarsi virtualmente, rinunciando al lettino e alla funzione contenitiva dello studio dell’analista? Quali limitazioni e quali nuove prospettive apre la comunicazione a distanza? Con il suo “Sull’analisi poligama”, Emanuel Berman compie un’indagine su alcune contaminazioni del setting che si verificarono nelle analisi individuali di Ferenczi di un gruppo di pazienti che intrattenevano stretti rapporti amicali. Segue una riflessione e un excursus storico di Christopher Fortune su “L’influente amicizia tra Georg Groddeck e Sándor Ferenczi”, nel quale l’Autore mette in evidenza il ruolo di primo piano che ebbe l’Autore de “Il libro dell’Es” nel sostenere e sollecitare la creatività dell’amico durante i periodi che lo videro in grave difficoltà emotiva.
A seguire lo studio della psicoanalista e filosofa brasiliana Jô Gondar su “Ferenczi e gli studi di genere”, dove sono messe in evidenza le coraggiose intuizioni e l’ispirazione fortemente laica del pensiero dell’Ungherese a dispetto dello spirito del suo tempo. Di seguito, Hayuta Gurevich, con il suo “Una lettura contemporanea di “Regressione alla dipendenza” di Winnicott, nel linguaggio di Ferenczi” compie un complesso confronto fra alcuni temi cruciali nel pensiero dei due Autori. Gianni Guasto scrive poi su “Ferenczi di fronte all’enigma Schreber: dall’incidente di Palermo alla scoperta dell’intropressione”, lavoro che mette in evidenza l’interesse di Ferenczi per il trauma reale e per l’introiezione dell’aggressore, contrapposto alla classica lettura freudiana del volume scritto dal giudice Daniel Paul Schreber durante il suo internamento in ospedale psichiatrico.
Infine, Chiara M. Carugati ci offre una pregnante riflessione su disturbo post-traumatico e neglect, con ampia documentazione clinica, con il suo “Quello che non c’è stato. Disturbo Post Traumatico da Stress Complesso e neglect emotivo”.

Il numero 2/2023, dal titolo “L’ultimo Ferenczi”, contiene una serie di articoli che riproducono altrettanti webinar che la SIPeP-SF ha realizzato nell’anno 2022. Il ciclo, denominato appunto “L’ultimo Ferenczi” aveva in programma di illustrare sei degli articoli che Ferenczi scrisse nel periodo compreso tra il 1928 e il 1932, l’ultimo dei quali fu oggetto della sua contestata relazione al Congresso Internazionale dell’IPA, che si tenne a Wiesbaden nel settembre 1932. Gli articoli discussi sono stati nell’ordine: “L’elasticità della tecnica psicoanalitica” (1928) da Carlo Bonomi, “L’adattamento della famiglia al bambino” (1928) da Sara Ferroni, “Il bambino mal accolto e la sua pulsione di morte” (1929) da Gianni Guasto, “Principio di rilassamento e neocatarsi” (1930) da Emanuele Prosepe, “Analisi infantili con gli adulti (1931) da Eduardo Grasso e “Confusione di lingue tra gli adulti e il bambino. Il linguaggio della tenerezza e il linguaggio della passione”, scritto nel 1932 e pubblicato nel 1933, da Clara Mucci. Questi saggi rivestono un carattere di particolare importanza per due ordini di ragioni: perché rappresentano il momento più alto, originale e creativo della produzione ferencziana, mentre dalla lettura di essi, come scrive José Jimenez Avello (2012), si può risalire, procedendo deduttivamente a ritroso, a un solido impianto metapsicologico, che peraltro non fu mai teorizzato come tale, e che si discosta in maniera persino radicale da quello freudiano. La seconda ragione che segna l’importanza di questi saggi ha un carattere storico, in quanto essi furono oggetto di una pesantissima e odiosa censura che mise al bando l’insegnamento ferencziano per ben sessant’anni  dal 1933 anno della morte di Ferenczi al 1985 anno in cui Judith Dupont diede alle stampe il Diario Clinico e veniva pubblicata sotto la direzione di Andrè Haynal la Corrispondenza completa delle oltre duemila lettere che Freud e Ferenczi si erano scambiati a partire dal 1908.

PROGRAMMA

Il primo numero della rivista è in formato e-book, il secondo numero può essere richiesto in e-book o cartaceo.

Il costo è di € 60,00 per i soci SIPeP-SF, € 110,00 per gli esterni. Il pagamento può essere effettuato mediante bonifico o stripe/paypal/carta di credito.

Per i pagamenti con BONIFICO:
Intestato a: Matrix Onlus S.c.s.
IBAN: IT72S0501802800000011085867
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Ultime modifiche: lunedì, 11 novembre 2024, 11:20