Abbiamo attraversato nella pandemia un anno e mezzo di grande sconcerto e fatica psichica, di preoccupazione per chi si è ammalato, di lutto per chi ci ha lasciato e per ciò che ci sembra sia andato perduto. Solo ora abbiamo iniziato a considerare quanto possa essere pensabile quello che ci è sembrato incredibile, interrogandoci sulla nostra fragilità e su quella del pianeta, scosso da ulteriori allarmi. Proponiamo questo spazio per iniziare a decifrare cosa è successo e dove stiamo andando ora, cosa significhi il lavoro clinico nei nuovi confini e con gli strumenti imposti da questa epoca.